In a communiqué commenting the formation of a new Lebanese government, Likaa Saydet al-Jabal », an offshoot of the historical March 14 forces and an active national and multi-confessional front, declared that « the Iranian occupation, with the support of foreign powers, France in particular, has imposed upon the Lebanese people a government presided by Prime Minister Najib Mikati- a government which ensures the reproduction of a political class that is loyal to Iran’s interests.
Local parties also contributed to making this deal possible, including the support of the « club » of four previous heads of government and other political forces under the pretext of “political realism and respect of the balance of power »- thus ignoring the insurrection of the Lebanese on October 17, 2019 and even practically declaring victory over it.
Adding that:
« While the Lebanese expect the new government to find solutions to get them out of their catastrophic situation, they are aware that the new compromise shall consolidate Iranian hegemony over national decision-making. The Lebanese feel humiliated and oppressed as they watch the majority of politicians bow down to the so-called « axis of rejection », extending from Beirut to Damascus, Baghdad and Yemen.
To the Lebanese people, the Likaa declares that « Lebanon is under Iranian occupation. Liberation is a function of our unity. We shall persist in our efforts to gather the forces committed to the national Lebanese cause until the country becomes once more the homeland for all, and a free, sovereign, and independent Arab nation. »
*
(Italian version)
Governo filoiraniano con la complicita della Francia
In un comunicato “Likaa Sayedat al-Jabal” ha cosi commentato la formazione del nuovo governo libanese: “L’occupazione iraniana, con il sostegno di potenze straniere, in particolare la Francia, ha imposto ai libanesi un governo presieduto dal Primo Ministro Najib Mikati che assicura il perpetuarsi di una classe politica fedele agli interessi iraniani
Anche forze locali hanno contribuito a rendere possibile questo deriva, a partire dal club dei quattro precedenti premier e altre forze politiche sotto l’eterno pretesto del “realismo politico e del rispetto dell’equilibrio dei poteri”, ignorando così l’insurrezione popolare libanese del 17 ottobre 2019 e addirittura dichiarando in pratica la sua sconfitta.
I libanesi, mentre attendono che il governo trovi le soluzioni per tirarli fuori da questa situazione catastrofica, sono consapevoli che il nuovo compromesso consoliderà l’egemonia iraniana sul processo decisionale nazionale. I libanesi si sentono umiliati e oppressi mentre vedono il loro ceto politico inginocchiarsi davanti al cosiddetto fronte del rifiuto da Beirut a Damasco, e da Baghdad allo Yemen.
L’associazione “Likaa Sayedat al-Jabal” (Madonna del Monte) avverte i libanesi che il loro Paese è oramai sotto occupazione iraniana. E dichiara la sua volonta di proseguire ogni sforzo per unire tutte le forze fedeli alla causa nazionale fino a quando il nostro Paese tornerà ad essere libero, sovrano, e indipendente e facendo parte del momdo arabo.